UN GIOVANE PREDESTINATO

Sonam Gyatso (1543-1588) è il primo Dalai Lama ufficialmente riconosciuto, sebbene il titolo spetti retrospettivamente anche ai suoi due predecessori Gendun Drup (I Dalai Lama) e Gendun Gyatso (II Dalai Lama). Nasce nel 1543 a Kyisho, nella regione dello U, da una famiglia strettamente legata alla tradizione Sakya e vicina alla famiglia Pakmodru di Tsang.
Figlio di un funzionario del governo e di una donna altolocata, Sonam dimostra fin dalla infanzia un insolito interesse per le tradizioni rituali, raccontando ai genitori e agli amici di avere periodiche visioni di Buddha e dei bodhisattva. Di lì a poco, quando un lama locale ha una visione nella quale Sonam è profetizzato come reincarnazione di Avalokiteśvara – bodhisattva della compassione – la sua fama si diffonde per tutto il paese.
Individuato a due anni come reincarnazione di Gendun Gyatso (1476-1542), un famoso abate di Drepung e Tashilhunpo, l’anno seguente, nel 1546 il piccolo è investito a Drepung da rappresentanti della casa Nedong e prende i voti con Panchen Sonam Drakpa (1478-1554), assumendo il nome di Sonam Gyatso Pelzangpo Tenpai Nyima Chok Temche Le Nampar Gyelwa.
Nel 1552 diviene abate di Drepung e nel 1558 divenne di Sera, mentre nel 1564, all’età di ventidue anni, comincia a insegnare presso il Monastero di Tashilhunpo.
Sonam Gyatso fondò numerosi monasteri, uno di questi è il monastero Namgyel, che divenne più tardi il monastero personale dei Dalai Lama, fino a quando venne inglobato all’Ala rossa del celeberrimo Palazzo del Potala di Lhasa.

DA SONAM A DALAI LAMA

Uomo di profonda spiritualità, fondatore di numerosi monasteri, Sonam ottiene tuttavia il suo più grande successo missionario istituendo e consolidando il legame con i sovrani mongoli. Tutto inizia quando Altan Khan, leader dei Mongoli Tumet, invita a corte nel 1570 i monaci Gelugpa. L’invito, declinato, viene ripetuto finché nel 1577 Sonam si decide a seguire la delegazione inviata dal Khan, incontrandolo nel 1578 nell’attuale Qinghai. Conosciuto e ammirato Sonam, Altan Khan si converte al buddhismo tibetano, rinsaldando il sodalizio lama-patron da Sakya Pandita e Godan Khan. Per celebrare questo rinnovato legame politico e religioso, Altan Khan conferisce a Sonam Gyatso il titolo di Dalai Lama, attribuendolo anche ai suoi due predecessori.
Prima di morire nel 1582, Altan Khan dà inizio a un programma di traduzione di testi tibetani in mongolo, contribuendo alla presa del buddhismo nel popolo mongolo: nel giro di circa cinquant’anni, la maggior parte dei mongoli abbraccerà il buddhismo e decine di migliaia prenderanno i voti come monaci Gelugpa. Il suo pronipote Yonten Gyatso, sarà riconosciuto come IV Dalai Lama.