TIBET
INTRODUZIONE [TAG: terra; mito; dinastie; religione; guerra; memoria; esilio]
Un pugno di terre: villaggi umili, province periferiche, terre di scorreria per la sete dei Khan.
Il racconto del Tibet, della sua sapienza, non si fonda anzitutto su figure eroiche, ma su miti antichi e storie malcerte. Storie e narrazioni che parlano, tutte, di incontri, di momenti in cui l’intreccio imprevisto tra persone impreviste fa svoltare la storia.
Il matrimonio di Songtsen Gampo con le giovani principesse Belsa e Gyasa; il Khan Godan, fermato nella sua voracità dal fascino per il monaco Sakya; la pratica religiosa come abito di buona vita capace di fondare e tenere in piedi una nazione.
E poi sangue, invasioni, fughe, l’alba di chi ogni giorno s’alza sapendosi non più a casa. Un governo nato per governare uno stato in mano di altri, per ricordare, certo, ma una memoria che è vita, che vuole essere vita.
Un’anima, il Tibet, che come tutte le anime anela a un corpo cui dare forma. E che di questo anelito vive, nel suo popolo esiliato.
Un pugno di terre: villaggi umili, province periferiche, terre di scorreria per la sete dei Khan.
Il racconto del Tibet, della sua sapienza, non si fonda anzitutto su figure eroiche, ma su miti antichi e storie malcerte. Storie e narrazioni che parlano, tutte, di incontri, di momenti in cui l’intreccio imprevisto tra persone impreviste fa svoltare la storia.
Il matrimonio di Songtsen Gampo con le giovani principesse Belsa e Gyasa; il Khan Godan, fermato nella sua voracità dal fascino per il monaco Sakya; la pratica religiosa come abito di buona vita capace di fondare e tenere in piedi una nazione.
E poi sangue, invasioni, fughe, l’alba di chi ogni giorno s’alza sapendosi non più a casa. Un governo nato per governare uno stato in mano di altri, per ricordare, certo, ma una memoria che è vita, che vuole essere vita.
Un’anima, il Tibet, che come tutte le anime anela a un corpo cui dare forma. E che di questo anelito vive, nel suo popolo esiliato.